martedì 11 ottobre 2011

Cyberpunk

Cyberpunk

Drin drin.. drin drin

Eccomi arrivo – telefono del cazzo - …Pronto?
- sì sono io… dove? Al blowfish? Sono li tra 10 minuti…
<Cazo sono le tre del mattino… l’ora dei lupi e degli stronzi… se non mi servisse un lavoro rimarrei a dormire, ma dopo l’incidente del mese scorso sono a secco… maledette corporazioni, fanno il porco del comodo loro e chi ci rimette è sempre un poveraccio… in questo caso io…>
Mentre scende le scale verso il piano di sotto della sua umile… molto umile casa Tyron pensa solo a come sopravvivere un altro giorno in questa città… Si veste alla bene e meglio, prende il giaccone, lo zaino con gli attrezzi del mestiere e carica un paio di congegni strani nelle manice del cappotto
<niente pistola… né fucile… maledette corporazioni…>
Scendendo le scale si schiarisce un po’ le idee e stira il collo che fa rumori di ossa incriccate pesantemente. Arrivato davanti la porta guarda dal buco dello spioncino, non si vede niente…

<Figli di troia… lo sprawl non è mai così calmo, non mi fregate a sto giro… maledette corporazioni>
Aprendo la porta Tyron si vide accerchiato da 3 uomini, uno con la pistola e 2 con le sprange di ferro, quello armato era in preda ad una crisi di astinenza, bianco in volto, tremava e sudava copiosamente, quando il sudore toccava la canottiera questa cambiava colore ed era attualmente di tanti colori diversi. I ragazzoni con le spranghe non facevano tesoro dei loro segreti e mostravano smargiassamente i loro bracci cybernetici, ogni loro parola e risata sembrava provenire da vecchi programmi che pronunciavano malamente le parole scritte al computer… Non erano più molto umani…
<Dacci tutti i soldi che hai stronzo… Suibito> <hai sentito cioccolatino? Svota le tasche e già che ci sei togliti quel bel cappotto, paparino ne cercava uno uguale…> <sìsì hahahahahahah>
Le cose andavano di bene in meglio, 3 cyberstronzi in cerca di grana e sangue…
<sentite ragazzi, non voglio litigare, devo andare a fare un lavoro, non mi rendete la vita facile con quel ferro e quelle mazze… non voglio farvi male…>
I tre si guardarono in faccia e si misero a ridere per 10 secondi e distolsero lo sguardo per quel tanto che bastò a Tyron per afferrare uno dei congegni che aveva nella manica.
<sai che facciamo merdina? Ora ti sparo e poi mi prendo tutto quello che hai, che ne dici? Così oltre il lavoro perdi anche la vita> <già ahahaha la vita ahahahaah> <mmmm>
Le cose miglioravano si sentivano forti ed avere un ragazzone disarmato è un grnade incentivo.
<ultima possibilità… lasciami il passo o non avrai più niente di cui ridere mozzarella>
L’ultimo insulto di rimando fu sufficiente per far scattare il cane della pistola che esplose un colpo che colpì il muro dietro Tyron, lui non fece una mossa, impassibile, mentre i 2 scattarono con le spranghe. Un colpo da destra verso sinistra, facile da schivare, schiavto il colpo la spranga colpì il braccio dell’amico che cercava di attaccare da un altro lato. L’uomo armato di pistola iniziò a gridare. Tyron misa la mano in tasca ed estrasse una radice di liquirizia ed avanzò verso il tizio con la spranga che l’aveva mancato. Afferata la mazza la torse ed il braccio dell’uomo seguì il movimento aprendo la guardia e la strada per un calcio di taglio che spezzò le costole del malcapitato. Caduto a terra l’uomo prese fuoco e iniziò a gridare furiosamente. L’altro giaceva a terra con il braccio dolorante, bastò colpire con un calcio il braccio per farlo urlare come una donnicciola e poi svenire dal dolore. L’ultimo riprese la mira ma le dita erano sudate e scvivolavano, in più la pistola tremava molto. Mise la mano contro la canna della pistola e disse
<Spara ciccio o scappa con tutte le forze che ti sono rimaste e vai a morire lontano da casa mia>
 l’uomo premette il grilletto ma il colpo esplose nel caricatore e non contro Tyron…  si vide solo sangue e ache lui iniziò ad urlare, ma raggiunto da un colpo alla testa dello scarpone di Tyron prese fuoco e smise di parlare e gridare…
<che merde che siete… eravate… la tecnoilogia va utilizzata con cura e non come fate voi… mi avete fatto sprecare 3 oggettini molto utili, ma è stato più forte di me… Alla fine ci ho guadagnato una pistoletta> afferrò il pezzo e fece uscire dalla canna quello che c’era dentro, un piccolo congegno a cilindro, o quello che ne rimaneva che ha fatto detonare il proiettile prima che uscisse dalla canna.
<amico mio lavori sempre molto bene… peccato per le due cartucce delle scarpe, quelle mi ci vorrà un po’ prima di ricaricarle…>
Così s’incamminò verso il bar del pesce palla, un bar malfamato della peggior specie, chi entra lo fa a suo rischio e pericolo diceva l’insegna fuori… per arrivare Tyron schivò un gruppo di booster che inseguivano una donna appiedata e un AV della polizia che cercava qualcosa in una zona dove la legge non esiste più… boom un lanciarazzi a ricerca lo ha appena ricordato…
<poliziotti del cazzo, servi delle corporzioni o dei migliori offerenti della piazza, ci saranno al massimo 5-6 poliziotti onesti in tutta sta merda di città> sospiro e stozzata della liquirizia <se avessi ancora il mio AV, sapete una di quelle cazzo di macchine che vola, me ne andrei… ma chi volgio prendere in giro, questa città ti prende l’anima se me ne andassi tornerei dopo un mese massimo>
Camminato per altri 10 minuti si trovò in un parcheggio pieno di motociclette e macchine vecchio tipo molto scassate, si fa strada con cautela per non far cadere una moto e va alla porta dove un tizio più acciaio che carne gli fa
<Perché sei qui?>
<birra e lavoro, meglio lavoro e poi birra>
<Entra>
Detto ciò una luce illuminò uno dei suoi occhi e una serratura metallica con suoni elettronici e meccanici si aprì alle sue spalle.
Una volta dentro le luci lo sopraffecero e la musica offusco l’udito, con le mani in tasca e passo sicuro si diresse al bancone per chiedere una birra e li fu affiancato da 2 uomini…
<Seguici>
Sempre troppe poche parole, per fortuna la birra arrivò tempestivamente e li seguì verso l’inizio di una nuova avventura.