sabato 11 febbraio 2012

Il Cacciatore ed il Lupo


 Rumore di passi che calpestano le foglie, un cervo che brucando alza lo sguardo incuriosito, silenzio, il cervo riprende a mangiare ma tende i muscoli pronto a scappare se fosse stato necessario.
Un uomo e un lupo fianco a fianco guardano il cervo a distanza, tra loro e lui abbastanza alberi da impedire un tiro teso, un letto di foglie rumoroso da impedire movimenti furtivi precisi.


- Ci siamo, è lì. - disse l'uomo volgendosi al lupo che non spostava lo sguardo dall'animale, orecchie tese e respiro calmo che produceva fumo nel freddo del sottobosco.

- Sai cosa devi fare, spingilo verso di me! - il Lupo si volse verso l'uomo e lo guardò un attimo come per confermare quello che disse.

Il cervo si mosse verso altro da mangiare quasi dimentico del pericolo prima percepito. L'uomo si scosta i lunghi capelli scuri dal viso e con i suoi occhi verde smeraldo osserva la scena stringendo tra le mani l'asta della falce con cui cacciava. Trattenne il respiro quando percepì il movimento del lupo dietro il cervo.

Il lupo si mosse piano piano nella boscaglia, abbasso le orecchie e si appiattì nelle foglie, quando fu sicuro di non essere visto si mosse ancora, gli alberi invernali, spogli creavano luci e ombre nel sottobosco che davano problemi a tutti nell'osservare, la luce si rifrangeva sulle gocce d'acqua della pioggia della sera prima e il vento sferzava tra gli alberi creando rumori che creavano un buon diversivo per un esperto cacciatore.

Fu allora che il Lupo attaccò, le zampe si contraevano e stendevano in una furiosa corsa, il cervo mosse le orecchie e alzò la testa in un tutt'uno, vista la direzione dell'attacco si mise a scappare nella direzione opposta, il musculi guizzanti e una conoscenza della foresta forse migliore di quella del cacciatore e del suo compagno.

Il cacciatore vide la preda andargli incontro, respirò velocemente con piccoli respiri come per prendere il tempo dell'azione, quando il cervo fu a 5 metri da lui, egli chiuse gli occhi un momento invocando la natura e la sua divinità alla ricerca della forza e del permesso di caciare per potersi nutrire. Allora si alzò e scatto verso il cervo che vedendolo ebbe un attimo di esitazione che gli fu fatale.


Il Lupo accellerò il passo e scattò contro il fianco della bestia e colpendola con le fauci e tutto il suo peso la sbilanciò verso il fianco opposto. Il cervo tentò di mantenere l'equilibrio e nel farlo diede il tempo al cacciatore di fare la sua mossa, la lame della falce si abbattè sul cervo come per mietere spighe di grano, un fiotto di sangue dalla gola e un guaito, l'ultimo, dalla gola del cervo che accasciatosi al suolo morì.

Il cacciatore rimase fermo in piedi sulla preda, chiuse gli occhi per ringraziare gli dei della preda conquistata, riapertili si sedette sui calcagni e con il respiro lungo e caldo si rivolse al Lupo.

- Sei stato bravissimo, amico mio, oggi mangeremo carne. - così dicendo gli mise una mano sulla testa e sorrire,il lupo abbaiò in risposta e tolse la zampa dalla carcassa.

Il cacciatore prese una corda e la passò tra le zampe anteriori ed il collo dell'animale e la iniziò a trascinare per le vie del bosco fino a casa. Per il viaggio di ritorno parlò molto con il lupo che lo guardava interessato e con sguardo intelligente sembrava abbaiare in tempi precisi come per rispondegli... e forse era davvero così.