martedì 27 settembre 2011

Creatura della notte...

Mi chiedo spesso chi sono, perché sono qui… Non respiro e i miei occhi rifulgono la luce del sole…

Non ho un età… vago di notte per le strade parlando con la gente e picchiando sconosciuti, rubo il respiro agli uomini, assaporo la loro carne, il loro sangue vivo sgorga dentro di me, rinvigorisce le mie membra morte e avvizzite… io penso, il pensiero corrode, divora, ti toglie quel po’ di anima che rimane dopo che qualcuno ti ha scelto, a volte senza motivo, per farti vedere la decadenza di un mondo fatto di uomini imperfetti che degenerano e che distruggono il loro mondo.

Non sono umano, non più, vivo da troppi lustri e mi accorgo notte dopo notte che gli umani non capiscono proprio nulla dei loro vantaggi e dei doni che gli sono stati concessi.

Io possiedo poteri che tutti anelano, una forza sovrumana, velocità, potere di aderire alle pareti e di condizionare le fragili menti, ma darei tutto per rivedere il sole e la brezza mattutina, assaporare un piatto di cibo… qualsiasi cibo… Eppure non sarà così… non so perché mi ostino a non vivere, vedo donne bellissime e il sol pensiero di sfiorarle me le fa vedere senza vita accanto a me, ho un mostro dentro, una bestia terribile assetata di sangue. Sono macchiato dalla maledizione di un altro, trasmessa dal sangue con il sangue… qualcuno direbbe che è paragonabile a una malattia venerea o all’AIDS, ma non è così.

Non sono l’unico, ce ne sono altri come me, troppi, girando li vedo, li sento, percepisco i loro sguardi e la loro invidia per la Vita è palpabile anche se nascosta da un velo di superbia che la fa passare per superiorità.



Ho ceduto una volta ad un agrodolce sapore d’amore… una donna è entrata nella mia non vita e ha portato un raggio del vecchio sole sul mio cuore… la vedevo, la sentivo… anche se non ho più istinti sessuali lei li risvegliò in me. L’ho amata come una regina e quando la bestia in me la uccise… il cielo si tinse del colore del sangue e non ci fu nessuno che placò il mio dolore… Rabbia e odio sono le cose che mi spinsero ad andare avanti per molti anni…



È strano, la chiamano la danza macabra, la nostra non vita, avvicinare una donna, sfiorare la sue pelle liscia, sussurrarle parole dolci e farla cadere in una trama mentale, menti fragili, uomini senza spina dorsale, piegati dalla scienza e senza più immaginazione, credono di sapere tutto e tremano davanti al minimo mistero che li sfiori, mi fanno ridere.



Porto la donna con me in una casa, a volte la mia, metto su un disco di musica appropriata e danzando la inebrio, la posseggo mentalmente e poggiando i miei denti sul suo collo penetro la pelle e mi nutro del suo sangue, l’effetto su di lei è una specie di orgasmo… si addormenta con il sorriso e non riaprirà più gli occhi…



Questo il mio tormento… questa la mia vita… assaporala anche per me…

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