martedì 27 settembre 2011

Inno del cacciatore

La bruma è tutt’intorno a me, mi ricopre e copre tutto il campo, la luce della Luna filtra lieve tra le nuvole. Annuso l’aria e cerco qualcosa, il mio istinto mi porta a una piccola radura, sento le gocce di pioggia che iniziano leggere, camminando decido di mutare nella forma del lupo così ch’io possa muovermi inosservato e possa potenziare tutti i miei sensi.

Il mondo cambia intorno a me, muta in poco tempo, la mia vista scarseggia ma in compenso percepisco tutti gli odori del mondo.

Corro silenzioso in mezzo agli alberi fino a che trovo la mia preda… non mi vede, non mi sente faccio un passo, procuro un leggero rumore per far sì che percepisca una presenza, drizza le orecchie e si gira nella mia direzione, mi muovo silenzioso intorno a lui, la pioggia mi favorisce diminuendo la capacità di percezione degli odori… gli sono alle spalle, attendo, faccio un altro piccolo rumore per far capire che qualcosa non va, allora sento un odore familiare, particolare… l’odore della paura… in quel momento decido di scagliarmi alla sua gola…

Lo colpisco e serro i denti contro di lui, prova a dimenarsi ma non respira bene, assaporo il suo sangue addentato la sua carne, gli tolgo il respiro e mi cibo della sua carne… mi fermo ad assaporare la vittoria, banchetto e onoro la mia vittima…

Torno verso la civiltà, riprendo sembianze umane, sereno e soddisfatto.



La civiltà è grezza, senza anima, gli odori sono confusi da altri, cemento e bitume coprono molti altri, gli uomini non sono più capaci di ascoltare le cose, di assaporare la vita e si crogiolano nell’odio e nell’indifferenza, governati dalla paura.

Girando per le strade della città, ascolto molto e le mie sembianze quasi umane incutono il giusto timore per far girare lontano quasi tutti… poi accade, sento un urlo, una donna attaccata, forse uno stupro. Mi avvicino, la caccia non è ancora finita… mi metto in maniera da poter osservare e non essere osservato… sono in 2 e lei è sola, mi muovo rapido facendo intravedere solo la mia ombra contro il muro, uno di loro si gira, il suo sesto senso lo avverte, ma non si fida… gli sono alle spalle.

Emetto un piccolo ringhio, si placano, i loro cuori corrono all’impazzata, la loro paura aumenta a dismisura non hanno il coraggio di voltarsi e la cosa mi fa sorridere. Stringo un pugno facendo scricchiolare le mie dita, colpisco uno di loro ai reni e lo faccio volare contro un muro poi mi scaglio contro l’altro facendolo cadere faccia a terra.

Punto un ginocchio sulla schiena e aspetto che la paura diventi folle, la donna mi guarda paralizzata, non può vedere il mio volto per via della maglia, lo stupratore si gira verso di me lentamente, quando si sente pronto sferra un colpo per farmi allontanere ma praticamente è a rallentatore, lo blocco all'altezza del polso, lui urla vorrebbe parlare ma non gli esce la voce, la mia mano serrata forte sulla sua gola lo porta piano, piano verso il mondo dei sogni, quando il viso si fa rosso lo lascio cadere.
Riprende fiato, ormai è a terra le gambe nude e il suo pendaglio toccano l'asfalto, non capisce bene cosa è successo, cerca di rialzarsi ma davanti ci sono io. Gli ringhio contro e lo colpisco in fronte... Vola verso il muro, un suono sordo... nessun respiro solo il battito del cuore della ragazza spaventata, mi giro e m'incammino...
Questa caccia è finita... per ora

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