martedì 27 settembre 2011

Racconto di un viandante che si fermò nella Locanda

Il seguente Racconto è riportato in una tesi di Laurea come pre-introduzione alla stessa. Lo scrittore, Fil, si è espresso così:

Era un freddo inverno e i Cavalieri della Luce Perpetua stavano appostati alle pendici del Monte Aquila in attesa del segnale.
Il gruppo era composto di una dozzina di uomini scelti, ma la zona incuteva timore fin nei cuori più puri...
Il silenzio e il vento erano i compagni di lunghe attese passate nel bosco sottostante, ormai non si poteva più tornare indietro bisognava attaccare e recuperare il Passo del Tempo Perduto, un valico che spacca in due il Monte Aquila e che porta alla vallata del Conero. Nebbia e ghiaccio ricoprivano strato su strato le armature dei Cavalieri della Luce. Alla loro testa Lord Neth manteneva saldo l'animo della squadra. I giorni passavano e il ranger Sid ancora non si era fatto vivo, tutti speravano ancora in lui...
Era una tarda notte quando un fischio familiare mise tutti in allerta: era il momento di muoversi!
- Tenetevi pronti - sibilò Lord Neth.
C'era un gruppo dell'Ordine delle Aquile Nere a presiedere il passo, ma il ranger aveva trovato il modo di transitargli alle spalle. La notte passò di ombra in ombra; passi leggeri, silenzi obbligati, respiri soffocati. Dalla luce si nascondevano per non essere visti tra le foglie, per resistere ancora un giorno.
...Scese la notte...
Un fuoco si accese nell'accampamento nemico, profumo di legna che arde, odore di selvaggina arrosto, vino e molti... troppi giorni di tranquillità in quei cavalieri neri. L'ozio può essere il più formidabile dei nemici e loro erano ignari di ciò che gli stava per accadere...
Si disposero a semicerchio, nascosti tra gli alberi, intorno all'accampamento. Sid fu il primo ad aprire le danze: una freccia tagliò il vento e sibilando sommessamente andò a conficcarsi profonda nell'armatura nera di una sentinella. Nessun rumore e nessun grido, la situazione sembrava paralizzata, tutti aspettavano l'azione di Neth...
Una saetta lignea sbucò improvvisamente dai cespugli e si conficcò nel terreno a pochi passi dal fuoco i cui bagliori illuminavano l'emblema della casata della Luce, una testa di leone. L'attimo di sorpresa che ne seguì si trasformò subito in terrore cieco quando il capitano si fece avanti a passi decisi uscendo dal fogliame.
L'attimo di esitazione fu troppo lungo...
Sangue e urla si fusero in quella notte gelida e luna e stelle godevano del macabro spettacolo accarezzando i volti dei Cavalieri della Luce rendendoli ancora più spettrali.
Una trentina perirono subito sotto le sferzate della Luce, l'avamposto sembrava ormai conquistato. D'un tratto un corno suonò, superando d'intensità il fragore della battaglia per poi morire straziato dall'ultimo respiro dell'uomo che lo impugnava.
Poco ci volle per vedere in lontananza un polverone nero che oscurava le curve del Passo del Tempo Perduto. Erano a cavallo ed erano troppi per poterli affrontare senza gravi perdite. Sid spense il fuoco e soffocò le ultime grida dei cavalieri agonizzanti sul terreno reso morbido dal sangue. Ma quelli correvano nel buio dritti verso di loro, senza esitare come se li fiutassero nella notte...
- In posizione di difesa! Scudo e lancia! - urlò Lord Neth.
- La luna illumina le nostre anime e le stelle ci mostrano dove colpire, senza timore, senza indugio, ancora una volta. I fremiti che sentite dentro di voi sono la vostra Luce, usateli e respingeremo l'Inferno! -
In lontananza la voce di un bardo sembrò intonare l'Inno della Luce, mentre l'Alba illuminava di rosso la vetta del Monte Aquila che ora pareva avvolta dalle impietose fiamme infernali. Uno stendardo si erse nella luce, in alto...un'insegna con l'effige di un lupo! La seconda armata dei Cavalieri della Luce.

Armature lucenti su cavalli pesantemente bardati mandavano bagliori accecanti sul fianco della montagna mentre altrove avanzava senza sosta la nebbia carica di terrore.
- Siamo ancora in tempo per vedere l'Inferno Signore? – chiese il soldato Ivan con un sorriso sprezzante.
- Loro pensano di conoscere il terrore, ma non hanno mai visto il fervore che ci da la Luce! – gridò Lord Neth, spalancando gli occhi, colmo dell'impazienza del guerriero feroce deciso a ghermire la sua preda con la lama della sua spada.
- Caricate dal fianco appena entrano nella scia dall'alba e non fate prigionieri! - ordinò Lord Neth.
Questa fu la guerra che unì gli Ordini della Luce e dei Lupi Selvaggi, ma tutti da tempo avevano già un nome solo:
“CAVALIERI DELLA LUCE PERPETUA”.


Tratto da: "Storie della Locanda Pesce Palla"

Nessun commento:

Posta un commento