giovedì 19 aprile 2012

Classe MONACO

Purezza, perfezione, rigore...


Ecco il credo del monaco, una classe molto forte, alcuni dicono eccessivamente forte che trova la sua forza solo in se stessa, le cose prodigiose che fa sono dovute alla “via dell’esercizio e del corpo”, a meditazione e ricerca della perfezione... questo è il monaco, una macchina da guerra che non necessita di armi, le sue mani fanno decisamente più male...

Una classe su cui c’è molto da dire e da spiegare, anche troppo.
L’idea è quella di un maestro di arti marziali che gira per il mondo in cerca di lezioni di vita che lo aiuteranno a crescere e, nel frattempo, portare la rettitudine e il rigore negli altri.

Non crede negli eccessi e nelle esagerazioni, nel bilanciamento: non si beve troppo, non si va a donnacce non si fa molto, se si riceve un pugno gli si ridà una “gentile carezza” che lo accompagna con la faccia sul pavimento, ma nulla più.

Le potenzialità sono estreme, le sfaccettature enormi. La purezza del corpo e la ricerca della sua perfezione danno innumerevoli vantaggi, vantaggi bilanciati da un armatura inesistente se non data dalla saggezza del combattente e dalla sua velocità. Si dice che i barbari proprio non capiscano il modo di combattere dei monaci, in effetti sono agli antipodi, tattica e rigore, contro brutalità e devastazione parlano da sole.

Ciò che colpisce del monaco in Pathfinder è l’introduzione di una parte del sistema definita “manovre in combattimento” un tratto nuovo che ricopre tutto ciò che è lotta, disarmare, spingere e simili. La classe di per sé predilige il combattimento senz’armi e in esso eccelle, il monaco considera le parti del corpo come armi, dalla testa ai piedi egli può decidere di colpire con ogni parte di essa e il danno (in termini di gioco) va da una spada corta (1D6) fino ad arrivare a cose impensabili come armi di taglia grande (2D10).

Non viene mai considerato disarmato e può decidere, arbitrariamente, di fare danni da urto o letali. Il suo corpo con l’andare del tempo prende fattezze uniche, durezza come il diamante, caratteristiche magiche e simili, dopo pochi livelli vediamo l’introduzione dei punti Ki, punti che rappresentano la forza spirituale del nostro monaco, punti che possono essere usati per potenziare attacco e difesa e per attivare tecniche speciali.

La sua esperienza gli fa sviluppare una velocità sovra umana e e gli concede bonus a non finire, sul movimento, sui salti e sulla difesa che aumenta anche solo perché si è Monaci... (bonus derivato dal livello).

I talenti a sua disposizione sono molto caratterizzanti e degni di nota, passiamo dal pugno stordente (marchio classico) fino a calci distruttivi, disorientanti e incapacitanti.

La cosa che mi ha colpito maggiormente della classe è una sua variante, il monaco dei 4 venti (manuale guida del giocatore) un monaco votato agli elementi che trova nel suo culmine l’immortalità, varia poco dal monaco classico ma in definitiva al posto del pugno stordente prende il pugno elementale che può arrivare fino a 5D6 di danno... e non è poco :D

 Salendo di livelli arriviamo alla possibilità di rallentare il tempo... con una spesa di 6 punti ki si ottengono 3 azioni standard extra, successivamente egli dovrà scegliere una sorta di specializzazione con relativi vantaggi...

Che dire, è una classe dalle mille sfaccettature che piace sempre.

Cosa ne pensate?

e nel frattempo buona bevuta a tutti!!!


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